SALA NINO MANFREDI

 


UN UOMO SERIAMENTE IRONICO

di Nino Manfredi


Gigi Magni? Una persona rara, dotata di grande preparazione professionale e di straordinaria cultura: non c’è nessuno che conosca meglio di lui la storia in generale e quella di Roma in particolare. E’ un autore capace di affrontare temi veri ed anticonformisti in maniera profonda, ma senza mai rinunciare alla leggerezza e all’ironia. Insomma un uomo intelligente e piacevole. Il mio giudizio è poco oggettivo? Non crfedo, anche se è inutile negarlo a Gigi mi legano sentimenti di amicizia, di affetto e di riconoscenza, perché gli sono debitore di alcuni dei miei film più importanti. Se la memoria non mi inganna, credo di aver conosciuto Magni sul set di un Carosello, ma il primo vero impegno artistico affrontanto insieme fu Rugantino. Insieme rivedemmo e correggemmo gli interventi del protagonista e inoltre in collaborazione con il maestro Armando Trovajoli, fu Gigi a convincermi a cantare.

La mia preparazione era di tipo tradizionale. Venivo dall’Accademia d’Arte Drammatica e cantare dal vivo in palcoscenico mi spaventava moltissimo. Gigi, che è una persona capace di smitizzare tutto e infondere tranquillità, riuscì a farmi superare questa paura. Successivamente, al cinema ci siamo incontrati un’infinità di volte ed è sempre stato un piacere, perché sui set di Magni si respira un’atmosfera molto particolare, ironica e giocosa, cui non è estranea la presenza costante di Lucia Mirisola. Con Gigi mi capita di discutere sempre moltissimo a proposito del copione, dei dialoghi, del carattere del personaggio che devo interpretare. I nostri colloqui che pur sono serissimi, perché entrambi cerchiamo di ottenere il massimo e crediamo molto nel lavoro si svolgono regolarmente in modo ironico, conditi di affettuose parolacce ed espressioni gergali in perfetto romanesco. Ci si prende sempre in giro: “Tu come la farebbe?”, “Fammela così”, “ Io la farebbe in quest’altro modo” Insomma Magni ha la mirabile capacità di utilizzare l’ironia come strumento di lavoro.

 In particolare ritengo Gigi un abilissimo direttore d’attori: riesce a mettere tutti a proprio agio, sa incoraggiare i più giovani e i più timidi, non subisce mai il prestigio del mattatore. Spesso e volentieri nei film di Magni ho recitato ruoli da Cardinale, alto prelato, sacerdote, come è accaduto anche l’ultima volta in La Carbonara. In quest’ultimo film non avrei dovuto recitare, perché già pieno di impegni di lavoro, ma, dopo un primo invito, che avevo declinato, Gigi è tornato alla carica e mi ha detto: “ Nino, devi assolutamente venire ad interporetare il ruolo del cardinale. Ho provato anche altri attori, ed anche attori importanti, ma nessuno mi ha convinto e sai perché: perché credono. Per interpretare un cardinale bisogna non credere e tu, grazie a Dio, non credi”

Questo, tuttavia, non mi ha impedito di interpretare sempre per Magni, anche ruoli da mangiapreti: evidentemente non vale la regola inversa. La religione, la ricerca di Dio è stata, del resto, uno dei temi sui quali più spesso ci siamo confrontati con Gigi, sul set e in privato. Per questo non poteva essere che Magni la persona più adatta nel darmi una mano durante la preparazione di “Per grazia ricevuta, un film troppo personale perché potessi affidarne ad altri la regia.

 Anche in quel caso Magni mi è stato vicino con intelligenza e generosità. In questo periodo sto finendo di scrivere un soggetto dedicato ai vizi capitalim che, non si capisce perché, sono tutti di genere femminile. Mi piacerebbe trarne uno spettacolo teatrale ed anche un film e naturalmente sarei felicissimo di affidrane a Magni la regia.

Nino Manfredi



NINO MANFREDI CON LUIGI MAGNI SUL SET de IN NOME DEL PAPA RE


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