CORRIDOIO FRANCO CRISTALDI i disegni
Si sa chi era Cristaldi. E' stato uno dei protagonisti forse della più bella stagione del Cinema Italiano. Una stagione che va dal dopoguerra e arriva fino a qualche anno fa. Perché la crisi non comincia oggi. Si dice che il cinema è stato sempre in crisi, ma stavolta lo è veramente. Le altre volte erano crisi meditate e contenibili, oggi la situazione è grave.
Cristaldi è stato uno degli inventori del cinema italiano. Ritengo che il cinema è fatto dai produttori, sono loro quelli che promuovono i talenti e le tendenze. In questo caso Cristaldi era un produttore intellettuale, un produttore che partecipava, che finiva per diventare parte integrante dell'opera che nasceva.
Con lui avevo un rapporto di amicizia, nonostante i fossi un regista e lui un produttore. Avevamo dei caratteri molto diversi, un'educazione diversa. Eravamo diversi nel modo di essere, nei comportamenti ma ci divertivamo molto insieme.
Ci vedevamo per il piacere di stare insieme, passavamo insieme le feste, i Natali, i capodanni. Ero molto amico di sua moglie Zuedi Araya che conobbi in Africa quando era bambina. Eravamo un pò parenti, anche in questo senso.
Ci fu quest'occasione di realizzare "Il Generale". Mi fu proposta da Cristaldi che sapeva del mio delirio risorgimentale, della mia monomania storica di occuparmi sempre del Risorgimento Italiano che rappresenta l'origine della nostra sventurata Patria.
Nacque il progetto tra Cristaldi e Rai Due, con Pio De Berti e mi fu proposto.
Naturalmente fu un'occasione che non mi feci sfuggire, anche perché l'idea di fare un film su Garibaldi in fondo l'avevo sempre accarezzata. Mi piaceva raccontare di Garibaldi come di uno sconfitto, al di là della retorica, secondo la quale Garibaldi era uno dei costruttori dell'unità d'Italia. In parte questo era vero, ma l'Italia che fu fatta non piaceva a Garibaldi che non avrebbe mai voluto l'Italia del Re, l'Italia delle annessioni, l'Italia piemontizzata.
L' idea del Risorgimento che avevo era quella di un Garibaldi, sconfitto. Cristaldi accettò di farlo in questa chiave e insieme ci divertimmo molto a realizzarlo.
Le difficoltà che incontrammo furono innanzi tutto organizzative, di ripresa. Girammo molto in Jugoslavia dove usammo ambienti naturali spacciandoli per Italiani. Per il resto girammo su luoghi storici. Ci fu l'occasione di girare a Torino nel parlamento cisalpino dove avvenne lo scontro memorabile tra Garibaldi e Cavour, dove si vede la misura del fallimento della presunta armonia dei padri fondatori del Regno d'Italia.
Franco Nero si sedette proprio sul posto occupato da Garibaldi. Girammo anche alla Regia di Caserta dove si svolgono le ultime vicende della campagna del 1860.
Riuscimmo a fornire le localizzazioni storiche. Ci furono delle difficoltà, ma solo produttive. Per il resto mi ricordo, fu un film girato con estrema armonia, con divertimento perché noi apparteniamo alla generazione di quelli che facendo un film si divertono, non si affliggono, non hanno problemi e non devono plagiare gli attori.
Luigi Magni
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Franco Cristaldi |
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