2002 LUCINA L'INDICENTE SOPRANO
Mentre in molte
capitali europee soffiava il vento innovatore dell'Illuminismo, la Roma
papalina di Pio vi Braschi sonnecchiava torpidamente sotto la polvere dei
secoli. Era la Roma di Meo Patacca e di Pasquino, di Canova e di Pinelli, tappa
obbligata dei "viaggi in Italia" dell'intellighenzia cosmopolita, da
De Brosses a Goethe. Fu in questa Roma che, in riva al Tevere, nacque Lucina.
Sua madre - che esercitava il puttanesimo al Porto di Ripetta, nei miserabili
quartieri dove Illirici, Greci, Lombardi, Borgognoni e Portoghesi vivevano
arroccati intorno alle rispettive chiese - la lascia orfana che è ancora
bambina. Affidata alle suore, Lucina rivela una voce meravigliosa cantando le
lodi del Signore nel coro delle Orfanelle:? una voce di "musico
sopranista", o di "castrato", come più comunemente si diceva;
una voce da far invidia alle cantanti di maggior fama internazionale.
Sennonché, nello Stato Pontificio, la carriera di cantante non era permessa
alle donne. Ma Lucina, pur di cantare, si travestì da maschio e, fingendosi
castrato, riuscì a diventare un musico famoso, di nome Leonardo. Fino a quando,
molti anni dopo, con l'avvento della Repubblica Romana, poté tornare a
chiamarsi Lucina. Queste, e mille altre vicende, si svolgono nello scenario
turbinoso degli anni che vanno dalla Rivoluzione Francese agli albori del
Risorgimento
Commenti
Posta un commento